Nonostante tutto le donne non si arrendono!
Lavoro, istruzione e partecipazione sono le tre parole che accomunano Fondazione Marcegaglia con She works for Peace, l’organizzazione non profit italiana fondata da Selene Biffi e oggi partner della Fondazione con il progetto Green Rooms in Afghanistan.
Selene Biffi è un’imprenditrice brianzola con una profonda conoscenza dell’Afghanistan e racconta: “La partecipazione delle donne al mondo del lavoro nel Paese è sempre stata notevole, nonostante quello che siamo abituati a sentire: secondo i dati della camera di commercio afghana erano circa 4000 le imprese femminili registrate e oltre 54 mila le micro imprese di tipo informale, nonostante una disoccupazione generale al 40 per cento.”
L’agosto 2021 ha segnato una importante discontinuità e passi indietro notevoli a diversi livelli: “con un sistema bancario che è imploso, la malnutrizione infantile acuta, la quasi totalità di chiusura rispetto alle economie esterne, import ed export quasi interamente bloccate e le limitazioni imposte dai talebani, la partecipazione delle donne è crollata.”
Questa è la situazione ufficiale, di fatto però le donne non si sono arrese alle limitazioni: “in molte hanno continuato a lavorare, magari in casa, anche per necessità con famiglie numerose e, in alcuni casi, vedove o con mariti malati, sono le uniche che possono provvedere alle necessità di sostentamento.”
In questo contesto nasce la proposta di progetto Green Rooms e la collaborazione con Fondazione Marcegaglia.
Selene Biffi con la sua organizzazione è presente in Afghanistan da molti anni ed è impegnata da sempre nel supporto a donne, associazioni e cooperative femminili, un elemento che l’ha messa in contatto diretto e in sintonia immediata con Fondazione Marcegaglia e la sua mission.
Grazie al progetto Green Rooms “vogliamo garantire un lavoro per le mamme e il cibo per i loro figli” dice Selene Biffi. “Attraverso il sostegno alle donne vogliamo continuare ad affermare con forza che il cambiamento è ancora possibile in ogni parte del mondo, anche in Afghanistan.”